Carbonia, capitale contemporanea
Il Sulcis-Iglesiente come antidoto alla “costante mitizzante sarda” di Federica Pau e Riccardo Onnis «Ma come ogni insieme di nozioni durature, le idee dell’orientalismo influenzarono gli orientali oltre che gli occidentali»[1] «O sarà che i carboniensi sono simpatici. O che sei sarda, e alla povertà architettonica ci sei abituata. E per quanto sia scarso il tuo senso di appartenenza, quella è pur sempre la tua storia»[2] Il rapporto che l’uomo instaura con l’antico e il moderno è un complesso mosaico, i cui tasselli provengono dagli ambiti più disparati dell’esperienza. Secondo un’accezione non unica, ma scientificamente consolidata e condivisa, del paesaggio come rappresentazione[3], siamo ingaggiati nostro malgrado da ciò con cui…
L’invenzione del pastore nella razzializzazione dei sardi
di Andria Pili -“Se siamo una terra per turisti, e noi siamo una razza di pastori, dobbiamo essere i pastori, ma per i turisti” -“Una razza nuova di pastori camerieri?” (…) -“O babbo, tutt’e due le cose bisogna fare adesso qui per i turisti, perché piacciono a loro certe cose, fatte così all’antica qui da noi. Noi com’eravamo, per loro siamo belli” (da “Assandira” di Giulio Angioni, Sellerio 2004) La proiezione di “Assandira”, film di Salvatore Mereu in concorso al festival di Venezia, ha portato recentemente nelle sale il tema dell’autorappresentazione dei sardi (“sembrare senza essere”) e della (re)invenzione della “identità sarda” a uso turistico (“più nuova ma antica, però…
Un dominio per gestire la nostra immagine.
di Andrea Maccis Che l’identità digitale sia diventata una questione rilevante, è facilmente intuibile dal fatto che sia stata presa in considerazione persino dall’ordinamento giuridico italiano. Il DPCM del 24 ottobre 2014 [1] infatti, per la prima volta, definisce l’identità digitale come «la rappresentazione informatica della corrispondenza biunivoca tra un utente e i suoi attributi identificativi, verificata attraverso l’insieme dei dati raccolti e registrati in forma digitale secondo le modalità di cui al presente decreto e dei suoi regolamenti attuativi». In realtà, questa definizione, più che all’identità digitale come potremmo immaginarla, sembra riferirsi a una sorta di autenticazione informatica, ma vista la novità della materia, era prevedibile una iniziale difficoltà…
Sardi «negri» d’Italia
di Cristiano Sabino In questi giorni i sardi stanno avendo un assaggio di cosa significa essere i «negri» d’Italia. Vale a dire stiamo assaporando un po’ di quel sistematico ed ininterrotto flusso di menzogne, credenze, luoghi comuni e stigmi che quotidianamente tartassano tutte le popolazioni subalterne extra europee e extra occidentali, specie se povere e non asservite e in particolare i soggetti migranti. I sardi – che sono alla frontiera concettuale tra il «dentro» e il «fuori» rispetto all’immagine di una comunità moderna e la cui collocazione nella civiltà occidentale e nello spazio statale italiano risulta problematica e subalterna sotto molteplici aspetti – subiscono periodicamente campagne di ghettizzazione, di marginalizzazione,…
Nani sulle spalle dei giganti. Qualche considerazione su storia e statue.
di Cristian Perra In Sull’utilità e il danno della storia per la vita (1874), seconda delle Considerazioni inattuali, Friedrich Nietzsche compie una interessante distinzione riguardante le forme attraverso le quali si presenta lo studio della storia. La distingue in monumentale, antiquaria e critica, descrivendo la fenomenologia di queste tre forme dell’analisi storica. Sembra che oggi la seconda inattuale sia molto più che attuale, in giorni nei quali si sta sviluppando un dibattito riguardante cosa sia o non sia storia e su quali siano i conti aperti con essa. La storia conservativa, antiquaria, si mostra in questo momento come nient’altro che un dispositivo di potere. Dire infatti che siamo sempre e…
Storia sarda, scuola italiana: (un po’ di) teoria e pratica
di Maurizio Onnis Un appunto iniziale Sono passati sei anni esatti dalla nascita, mediante un appello on line, del collettivo “Storia sarda nella scuola italiana”. Il collettivo raccoglie le competenze dell’autore di testi scolastici, dello storico, dell’archeologo, dell’insegnante, del grafico, del traduttore, e si pone fin dal principio l’obbiettivo di colmare una lacuna: la quasi totale assenza della storia sarda dai libri di testo diffusi in ogni ordine e grado della scuola italiana in Sardegna. Quindi, la quasi totale assenza di questa storia nel curriculum di studi dei ragazzi sardi. Di seguito, volendo ora fare un primo bilancio, si esaminano in dettaglio motivazioni, modalità e risultati dell’intervento del collettivo. Contesto…
Nomi e statue
Il dibattito a cui assistiamo corrisponde veramente a una frattura profonda della società sarda. Da una parte, le classi colte e soprattutto le classi dirigenti si riconoscono maggioritariamente in un’identità italiana, per loro sinonimo (sic!) di un’identità moderna. Al loro interno, in tanti sostengono BLM come movimento di rivolta occidentale, simile a #metoo o ad altre ondate di protesta che ormai da più di cinquant’anni si irradiano dall’irrequieto cuore americano dell’Occidente. Tipicamente, ignorano del tutto la loro condizione di Sardi e sono, per usare l’espressione gramsciana, dei tipici intellettuali meridionali, turisti a casa loro
Il riscatto del presente come riscatto della storia
In ogni caso, accettare o rifiutare una statua che ha evidentemente la sua origine nel passato e che quel passato vuole ricordare e soprattutto perpetuare significa prendere posizione nel presente per la sola parte che quella statua rappresenta. Qui non vi è indifferenza possibile e la presunta oggettività dello storico che si presume equidistante è, oggettivamente, falsa, non vera
Nomi e statue
Il dibattito a cui assistiamo corrisponde veramente a una frattura profonda della società sarda. Da una parte, le classi colte e soprattutto le classi dirigenti si riconoscono maggioritariamente in un’identità italiana, per loro sinonimo (sic!) di un’identità moderna. Al loro interno, in tanti sostengono BLM come movimento di rivolta occidentale, simile a #metoo o ad altre ondate di protesta che ormai da più di cinquant’anni si irradiano dall’irrequieto cuore americano dell’Occidente. Tipicamente, ignorano del tutto la loro condizione di Sardi e sono, per usare l’espressione gramsciana, dei tipici intellettuali meridionali, turisti a casa loro
Quei condensati simbolici del dominio sui sardi
Per la nazionalizzazione del movimento black lives matter